Cos’è l’ ipocondria
L’ ipocondria è un disturbo d’ansia che si caratterizza per la paura persistente e la convinzione ingiustificata di essere affetto da una malattia fisica.
La certezza di essere gravemente malato si fonda sulla base della presenza di anche solo un sintomo fisico che per il soggetto è la prova evidente ed inconfutabile di patologia organica.
La preoccupazione è tale per cui la persona che soffre di ipocondria presta costantemente attenzione a qualsiasi segnale proveniente da (o presente su) ogni parte del proprio corpo. Un’attenzione così eccessiva difficilmente non sortisce effetti nel proprio organismo… facilitando ad esempio un’ accelerazione del battito cardiaco dovuta all’ansia che la preoccupazione può procurare.
Ogni segnale che il corpo rimanda viene poi interpretato catastroficamente. E’ sufficiente ad esempio una lieve emicrania che l’ipocondriaco si convince di avere un tumore al cervello. L’aver avvertito un sintomo o una “strana sensazione”, spinge l’individuo a sottoporsi ad analisi mediche, rivolgendosi così allo specialista in grado di cogliere la malattia temuta.
Nonostante il referto medico disconfermi la sua idea, l’ansia non diminuisce; peggio ancora se il medico avanza ipotesi diagnostiche e prescrive ulteriori analisi… (“Se non ho niente perchè mi manda a fare le indagini in ospedale?“).
L’attenzione dell’ipocondriaco non si limita al solo proprio corpo (incluso l’aspetto), ma si orienta anche verso ogni possibile input relativo a malattie fisiche (articoli di giornale, conversazioni altrui, programmi televisivi…).
Chi ha ansia da ipocondria chiede inoltre frequenti rassicurazioni sulla propria salute a famigliari e amici senza ricevere effetti confortanti, se non anzi la sensazione di non essere compreso (dai cari) o di avere incontrato un medico poco competente o che non lo abbia a cuore.
Certo di soffrire di una malattia organica, l’ipocondriaco raramente si rivolge ad uno psicologo o psicoterapeuta. Nella maggior parte dei casi quest’opzione viene contemplata solo per la continua richiesta dei cari o dei medici cui spesse volte si rivolto è per ricevere inutili rassicurazioni.
La costante preoccupazione, l’attenzione selettiva per i segnali del proprio corpo e per argomenti legati alla salute e la richiesta di rassicurazioni, costituiscono nell’insieme fattori mantenimento dell’ansia e della propria convinzione.
Affinché si possa fare diagnosi di ipocondria, la preoccupazione per la propria salute deve essere presente da almeno sei mesi e deve interferire in modo significativo con la qualità di vita, sociale o lavorativa, della persona.
L’ipocondria può presentare comorbilità con altri disturbi d’ansia, depressione o altri disturbi somatoformi.
Perché soffro di ipocondria
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